A vent’anni di distanza, uno dei rivali in pista del mitico ferrarista vuota il sacco: il retroscena su Michael Schumacher è da brividi
Si può restare nella storia perché si vince ma anche per esser stati i grandi antagonisti di una delle maggiori leggende di uno sport. Il destino di chi ha avuto la sfortuna – ma anche l’onore – di incrociare i guantoni, gli scarpini, la racchetta o gli pneumatici che sia (in base alla disciplina di cui si parla) con i fuoriclasse dell’epoca, è spesso segnato.
Si può riuscire a vincere, magari facendosi trovare pronto nell’unico spiraglio possibile per farlo. Ma si può anche fallire, restando nella memoria come eterno secondo, quando va bene. Quest’ultimo potrebbe essere un coerente finale per un pilota come Juan Pablo Montoya, la cui carriera in Formula 1 ha toccato l’apice proprio in concomitanza con la miglior versione possibile di un certo Michael Schumacher. Erano gli anni della Ferrari, gli anni in cui si arrivava primi al traguardo con distacchi abissali, spesso in coppia.
La grande epopea di Schumi con la scuderia di Maranello è culminata dal 2000 al 2004 con 5 titoli mondiali consecutivi, che permisero al tedesco di entrare a pieno titolo tra le leggende immortali del Circus.
Montoya, il retroscena della rivalità con Schumi: “Io non mi scansavo”
Intervenuto al podcast Beyond the Grid, il colombiano, attivo in Formula 1 dal 2001 al 2004 con la Williams e nel biennio 2005-06 con la McLaren, ha parlato degli anni in cui ha provato, invano, ad ostacolare l’egemonia del tedesco in Ferrari.
“Battere la Ferrari in quegli anni era quasi impossibile, proprio come sfidare la Red Bull oggi“, ha esordito colui che fu capace, lasciato il mondo della Formula 1, di imporsi per due volte come campione della 500 miglia di Indianapolis.
“Non credo di essere mai stato troppo duro con lui. Anzi, trovavo fastidioso che nessun pilota lo sfidasse davvero. Quando gli altri lo vedevano arrivare negli specchietti, sembrava si dicessero: ‘Oh arriva Michael, non facciamo ca***te’. E così si scansavano. Questo mi faceva arrabbiare, perché io non l’ho mai fatto“, ha aggiunto il pilota sudamericano.
Capace di vincere 7 Gran Premi nella sua relativamente breve carriera in Formula 1, Montoya si è piazzato terzo nella classifica generale nel 2003, sfiorando il Mondiale alle spalle del ‘solito’ Schumacher e di Kimi Raikkonen. “Quell’anno il motore Bmw sulla Williams era il migliore, realisticamente poteva battere la Ferrari quando la Michelin ha portato una gomma più performante. Quando però le prestazioni delle gomme si eguagliavano, la Ferrari – che montava invece Bridgestone – era complessivamente la macchina migliore“, ha concluso Montoya.
